Housing sociale: a che punto siamo?

L’Housing sociale in Italia è sostenuto dalle BCC che continuano a credere ed investire nel concetto di benessere abitativo allargato a tutta la comunità.

Tra realtà e utopia, piccole conquiste e promesse non mantenute, l’Housing sociale in Italia stenta ancora a decollare. Eppure, le Banche del Credito Cooperativo continuano a credere ed investire nel concetto di benessere abitativo allargato a tutta la comunità.

di Erika Facciolla (TuttoGreen)

La casa è un il luogo in cui ogni individuo trova e realizza la propria dimensione di benessere e di sicurezza. È il posto dove si custodiscono i ricordi, si vive il presente e si progetta il futuro. La casa è anche il luogo delle relazioni umane e familiari dove si concretizza meglio che in qualsiasi altra dimensione il senso dell’abitare e dell’essere in un luogo. Filosoficamente, si direbbe che “l’abitare rappresenta l’azione propria dell’uomo che riflette e che non subisce semplicemente le fatiche del vivere quotidiano”.

"L’abitare rappresenta l’azione propria dell’uomo che riflette e che non subisce semplicemente le fatiche del vivere quotidiano".

Tutti noi abbiamo familiarità con il concetto di sentirsi a casa e nella maggior parte dei casi lo consideriamo un fatto scontato, un diritto acquisito anche se per molti non è così. Al di là della valenza simbolica ed emozionale, la casa è anche un bene primario materiale, costoso e, per quanto essenziale, non a tutti accessibile. Per molte persone è destinata a rimanere una meta irraggiungibile o troppo faticosa da conquistare, tra mutui non concessi e sforzi economici enormi per sostenerli.

Housing Sociale: cos’è e a chi si rivolge

Immaginiamo, quindi, di ricominciare da zero e di reinventare il concetto dell’abitare in modo che il prezzo di un affitto o i requisiti per l’ottenimento di un mutuo non siano più da ostacolo alla conquista di un posto da chiamare “casa”. Benvenuti nel mondo del Social housing o Housing sociale, vale a dire quella particolare forma di edilizia sociale e sostenibile pensata per agevolare chi non può permettersi di comprare o affittare una casa ai prezzi correnti del libero mercato e al tempo stesso non possiede i requisiti per accedere alle graduatorie di assegnazione dell’edilizia residenziale pubblica.

Per sostenere l’Housing sociale è necessario, però, investire in iniziative concrete e credere in un’idea di benessere abitativo e integrazione sociale antica e moderna al tempo stesso. Oltre che su un presupposto di sostenibilità economica, infatti, il concetto di Housing sociale è fondato anche sull’idea di comunità, di integrazione e di condivisione.

"La casa smette di essere uno spazio chiuso ed espande i suoi confini verso l’esterno, entrando a far parte di una vera e propria comunità".

In questo senso, la casa smette di essere uno spazio chiuso ed espande i suoi confini verso l’esterno, entrando a far parte di una vera e propria comunità residenziale (Co-housing). La progettazione partecipata è sicuramente l’elemento più interessante di questo percorso. La fase progettuale è il primo momento ad essere condiviso dai futuri abitanti, i quali scelgono fin da subito quali servizi e spazi adoperare e gestire in comune attraverso associazioni appositamente create.

Può trattarsi di una lavanderia, una caffetteria, un orto condominiale, un micro-nido per l’infanzia, un car-sharing condominiale o qualsiasi cosa in grado di accrescere il livello di benessere per l’intera comunità. Quindi, oltre a garantire un alloggio per tutti, l’Housing sociale assicura molteplici vantaggi, in quanto:

  • Risolve il problema della disuguaglianze
  • Favorisce l’integrazione sociale
  • Stimola l’efficienza produttiva
  • Innalza gli standard qualitativi nell’edilizia civile
  • Garantisce equità nell’assegnazione degli alloggi sociali
  • Fornisce nuova linfa al mercato immobiliare in un momento di forte staticità
  • Promuove il risparmio energetico e la riqualificazione ambientale

Housing Sociale: informazioni pratiche

Coloro che non possono permettersi un affitto elevato o non hanno i requisiti per chiedere un mutuo in banca possono aderire ad un progetto di Housing sociale. Ovviamente è necessario che il reddito non superi una certa soglia, ma l’accesso alle iniziative di edilizia convenzionata è una delle strade meno tortuose da percorrere.

In Italia come nel resto dell’Europa, i progetti di Housing sociale sono sovvenzionati soprattutto da fondi europei attivati allo scopo di risolvere le emergenze abitative in ogni territorio. Chi vuole accedere a questi fondi deve essere inserito in una graduatoria stilata in base ad un punteggio che varia a seconda del caso specifico. Nell’assegnazione del punteggio si tiene conto della situazione familiare ed economica del richiedente e si dà precedenza ai soggetti più svantaggiati (figli a carico, disabilità fisiche, disoccupazione, ecc).

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I progetti di Housing sociale vengono sempre resi noti attraverso la pubblicazione di un bando pubblico da parte degli enti locali. Ciò vuol dire che per aderire a queste iniziative occorre tenersi aggiornati e visitare spesso i siti dei vari enti territoriali dove i bandi vengono posti in primo piano tra le iniziative pubbliche. Lì si trovano tutte le informazioni utili per capire quali sono i requisiti per fare domanda, come presentare la richiesta, la documentazione necessaria e le scadenze.

"I requisiti necessari per poter accedere al Social housing sono definiti dal Governo e/o dalle amministrazioni locali".

In genere, i requisiti necessari per poter accedere al Social housing vengono definiti dal Governo e/o dalle amministrazioni locali, così come l’entità dei canoni di affitto rispetto alla città o all’ambito territoriale di riferimento, le agevolazioni economiche disponibili e le modalità di accesso. Una volta entrati in graduatoria, gli scenari che si aprono sono diversi. Generalmente il richiedente può scegliere tra:

  • L’acquisto in edilizia convenzionata. Consiste nella possibilità di acquistare l’appartamento che gli è stato assegnato dalla graduatoria a un prezzo molto inferiore rispetto a quello di mercato. L’iter burocratico per il trasferimento di proprietà è veloce e abbastanza semplice.
  • L’affitto che si trasforma in leasing, vale a dire l’acquisto dell’appartamento trascorso un certo periodo di tempo dalla locazione a canone calmierato. Questo include l’opportunità di decurtare dal prezzo di acquisto dell’appartamento tutti i canoni di affitto corrisposti fino a quel momento con la formula del leasing immobiliare.
  • L’affitto calmierato. È l’affitto a canone mensile ridotto o ‘simbolico’ dell’appartamento che è stato assegnato dalla graduatoria.

 

Housing Sociale in Italia

Nel nostro Paese il Social housing è nato circa 11 anni fa e consiste prevalentemente nell’assegnazione di case in affitto permanente (4 anni + 4) a chi, tra giovani coppie, studenti, migranti, anziani e categorie a basso reddito, può averne diritto. L’obiettivo è fornire alloggi con alti standard di qualità a canoni calmierati ai più svantaggiati, ma anche migliorarne le condizioni di vita favorendo la formazione di un contesto abitativo e sociale dignitoso. Un supporto concreto che non solo sostiene l’individuo e la comunità, ma come abbiamo visto può favorire la salvaguardia e il recupero del patrimonio immobiliare di un territorio.

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I progetti di Housing sociale in cui le Banche di Credito Cooperativo hanno investito negli ultimi anni vanno in questa direzione e anche oltre. A Treviglio, ad esempio, la Cassa Rurale della città ha destinato alcuni fondi per finanziare la ristrutturazione di una parte del patrimonio edilizio del centro storico. Ciò ha consentito di creare 120 alloggi per persone anziane che vivono da sole e di realizzare altri 20 appartamenti dalla ristrutturazione e l’ampliamento della cascina “Corte di Sopra” che sono stati assegnati ad anziani e giovani coppie. In Friuli Venezia Giulia, il fondo della Federazione regionale delle BCC sta investendo nella creazione di 300 nuovi alloggi destinati alla vendita convenzionata. Di queste, 20 abitazioni sono state già assegnate e molte altre saranno presto disponibili per chi desidera avere accesso al credito per l’acquisto. Dal 2016 ad oggi, infine, Banca Sviluppo e Iccrea BancaImpresa hanno reso possibile l’acquisto della prima casa in leasing per molti giovani, pagando un canone mensile il riscatto al termine del contratto.

Nel complesso, le BCC hanno destinato oltre 52 milioni di euro per la costruzione di circa 450 nuovi alloggi a prezzi calmierati in tutta Italia rinnovando, in questo modo, la loro azione sociale e di sostegno alle comunità locali.

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