Ecobonus 2017: le agevolazioni per il risparmio energetico

Anche quest’anno si potrà usufruire delle agevolazioni fiscali previste per gli interventi di riqualificazione energetica. Ecco gli incentivi e le modalità per ottenerli.

di Erika Facciolla (TuttoGreen)

La Legge di Bilancio 2017 approvata dal Governo ha confermato le detrazioni fiscali per chi sosterrà delle spese di ristrutturazione in ottica di riqualificazione e miglioramento energetico. Con l’Ecobonus 2017, infatti, si potrà richiedere la detrazione fiscale per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2021 e beneficiare in questo modo di sgravi IRPEF o IRES fino al 75%, calcolati sulla base della tipologia dell’intervento e dell’entità del miglioramento. Un beneficio che, da quest’anno, è previsto anche per gli interventi condominiali di riqualificazione energetica.

 

Con la proroga dei bonus per le ristrutturazioni e le riqualificazioni energetiche molte famiglie italiane approfitteranno di questa opportunità per migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione.

Che si tratti di interventi importanti o solo piccole migliorie, il momento è quello giusto per non rimandare ulteriormente quel lavoretto che si voleva fare da tempo. Una finestra rotta, la caldaia da cambiare o, perché no?, il sogno di un impianto fotovoltaico sul tetto di casa.

Grazie a questi incentivi si potrà detrarre dalle tasse buona parte delle spese. C’è poi da considerare che il miglioramento degli standard energetici aumentano il valore della casa. Quindi, investire per sostituire la vecchia caldaia o cambiare gli infissi, darà oggi una maggiore efficienza all’abitazione e, un domani, un maggior valore sul mercato immobiliare.

Ci sono però regole e criteri da rispettare per avere accesso all’Ecobonus. Vediamo insieme quali.

 

Cos’è l’Ecobonus e in cosa consiste

L’Ecobonus consiste in una detrazione delle imposte IRPEF e IRES per tutte quelle spese sostenute su abitazioni private o parti comuni che migliorino il livello di efficienza energetica dell’immobile. Chi ristruttura casa o un’area condominiale, insomma, può richiedere l’agevolazione e ottenere uno sgravio che va dal 65 al 75% dei costi affrontati.

"il miglioramento degli standard energetici aumenta il valore della casa".

La condizione imprescindibile, ovviamente, è che questi interventi migliorino le prestazioni energetiche delle abitazioni o dell’intero edificio, con un effettivo risparmio della spesa energetica sia in inverno che in estate.

In pratica si investe oggi per risparmiare domani e si dà una mano al Pianeta alleggerendo l’impatto dei consumi sull’ambiente.

Quindi, se dal 6 giugno al 31 dicembre 2017 volete installare pannelli solari, coibentare i muri, montare nuovi infissi e tapparelle, dotarvi di una caldaia a condensazione o acquistare nuovi condizionatori, potete richiedere l’Ecobonus pari al 65% del totale speso. Darete ancora più valore al vostro risparmio.

Stesso discorso se nel corso dell’ultima assemblea condominiale è stato finalmente approvato un intervento di riqualificazione energetica sull’edificio in cui abitate. La legge dispone che la detrazione del 65% venga applicata anche alle spese sostenute per questo tipo di lavori e il beneficio può salire fino al 70% a seconda dell’incidenza sull’intero condominio.

Ciò significa che maggiore è l’entità del miglioramento energetico che l’intervento ha apportato, più alta sarà la percentuale di spesa detraibile a partire dall’anno fiscale successivo.

Attenzione però a non esagerare con le spese. La legge prevede degli importi massimi per ogni tipologia di intervento e le eccedenze non possono essere detratte in nessun caso.

Ecco alcuni esempi:

  • Interventi riqualificazione energetica di edifici esistenti (fino a 100.000 euro)
  • Involucro edifici esistenti, ad esempio interventi su pareti, finestre e infissi (fino a 60.000 euro)
  • Installazione di pannelli solari (fino a 60.000 euro)
  • Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale (fino a30.000 euro)

Tra le spese per le quali è possibile richiedere l’Ecobonus rientrano anche quelle sostenute per l’acquisto dei materiali collegati ai lavori, come pure impianti di domotica e relative prestazioni professionali per l’installazione.

 

 

Modalità di accesso alle agevolazioni e documentazione necessaria

La prima cosa che dovrete fare se avete fatto dei lavori di riqualificazione energetica e volete richiedere l’Ecobonus,è procurarvi l’atto di iscrizione al catasto per dimostrare che si tratta di un immobile già esistente. I nuovi fabbricati sono diffatti esclusi da questo tipo di agevolazioni fiscali.
Ma non è tutto.
Entro 90 giorni dalla fine dei lavori, dovrete inviare all’Agenzia delle Entrate una serie di documenti accessori e avere cura di conservarli negli anni successivi. Ecco quali:
• Asseverazione di un tecnico abilitato o la dichiarazione resa dal direttore dei lavori.
• Attestazione di partecipazione ad un apposito corso di formazione in caso di autocostruzione dei pannelli solari.
• Certificazione energetica dell’immobile fornito dalla Regione o dall’Ente locale o attestato di qualificazione energetica predisposto da un professionista abilitato.
Questi documenti devono essere trasmessi telematicamente all’Enea assieme ad una scheda informativa degli interventi realizzati e alla copia dell’attestato di qualificazione energetica.
E’ bene ricordare, inoltre, che il pagamento delle spese deve sempre essere effettuato tramite bonifico bancario o postale, indicando nella causale del versamento il proprio codice fiscale, il numero di partita Iva o il codice fiscale di chi incassa il pagamento.

 

Chi sono i beneficiari?

Tutti possono richiedere l’Ecobonus, purché si tratti di individui che possono esercitare a qualsiasi titolo il possesso dell’abitazione o dell’edificio che si sta riqualificando. Anche i conviventi o le persone in affitto che partecipano alle spese di ristrutturazione possono fruire delle agevolazioni.

Una delle principali novità già introdotte dalla Legge di Stabilità del 2016 è la possibilità di cedere alle ditte fornitrici i benefici fiscali del 65% previsti dall’Ecobonus.

Questo vuol dire che pensionati, lavoratori dipendenti a basso reddito e altre categorie sociali meno abbienti potranno cedere il rimborso ad imprese e professionisti specializzati nel settore e ricevere di fatto un finanziamento pari al 65% delle spese previste per i lavori di riqualificazione.

Non tutti possono sobbarcarsi i costi di una ristrutturazione e spesso ottenere credito o un mutuo dalle banche non è affatto semplice, se non addirittura scoraggiante.

"le Banche del Credito Cooperativo sostengono i cittadini e le piccole imprese con finanziamenti a tassi agevolati che si sommano ai benefici fiscali previsti dalla legge".

Per fare in modo che la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico siano alla portata di tutti le Banche del Credito Cooperativo sostengono i cittadini e le piccole imprese con finanziamenti a tassi agevolati che si sommano ai benefici fiscali previsti dalla legge.

Alcune BCC, ad esempio, offrono un mutuo con un importo finanziabile fino al 100% delle spese funzionali alla riqualificazione energetica. La durata del preammortamento è di massimo 12 mesi, quella dell’ammortamento di minimo 36 mesi e massimo 120 mesi.

La BCC Ravennate e Imolese, invece, propone Eco Casa la soluzione per supportare le spese di ristrutturazione e riqualificazione edilizia con un finanziamento diretto a tassi fissi o variabili fino a 100.000 euro rimborsabili in 10 anni. Tutto quel che occorre fare è presentare preventivi e capitolati di spesa.

Interessante anche la formula Mutuo casa vantaggio offerto da alcune BCC che si ottiene se si sceglie di affidare i lavori di ristrutturazione ad artigiani e imprese locali.

Un modo semplice ed efficace per agevolare le spese del mutuo, renderle più sostenibili per tutti i cittadini e rilanciare le economie del territorio.

In termini complessivi, ammontano a 480 milioni di euro i finanziamenti “green” del Credito Cooperativo rivolti a promuovere la diffusione delle energie rinnovabili: quasi l’1% degli oltre 600 mila impianti fotovoltaici realizzati in Italia sono stati finanziati dalle BCC. Di questi 480 milioni, 268 sono il risultato dell’accordo del Credito Cooperativo con Legambiente, attivo dal 2006.

Leggi la prossima storia in Famiglia