Fare piccola e media impresa: ecco i bandi per sostenere la propria azienda

Iniziative e bandi, ecco una selezione dei finanziamenti che micro, piccole e medie imprese devono tenere d’occhio.

di Cristina Maccarrone

 

Decidere di avviare un’impresa, piccola o media che sia, riuscire a mantenerla in vita, a pagare tutte le persone che ci lavorano e a darsi uno stipendio, non è affatto facile. Non bastano sempre (e solo) le buone idee, le analisi di mercato, l’avere individuato o creato un bisogno nella clientela, un business plan efficace o l’essersi circondati di persone valide. Tutte caratteristiche che una PMI sì deve avere, ma che arrivano fino a un certo punto.

Ecco perché per i piccoli e medi imprenditori, sono da monitorare continuamente i bandi e i finanziamenti.
In questo articolo, ve ne proponiamo di varia natura, dalle iniziative portate avanti dal Governo, a quelle regionali, passando anche per quelle “private”. Tutte con un obiettivo: far sì che la vostra impresa possa avere una chance e conquistare il suo posto nel mercato o che, magari dopo un inizio non proprio esaltante, possa avere la sua occasione per emergere.

 

Il Fondo di Garanzia per le PMI

Iniziamo con il Fondo di Garanzia per le PMI che non è un finanziamento vero e proprio, ma la concessione di una garanzia pubblica che si affianca o sostituisce alle garanzie reali che le aziende di solito devono presentare per avere dei fondi. E questo senza costi di fidejussioni o polizze assicurative. Una garanzia che lo Stato “attiva” di fronte a finanziamenti concessi dalle banche, da società di leasing o altri intermediari finanziari.

Non è proprio una novità per le PMI, perché il fondo non è nato certo nel 2018, ma è in quest’anno che è stata introdotta un’aggiunta importante: il cosiddetto sistema di rating, simile alle stelline che si danno quando si classifica un ristorante o un hotel. Solo che in questo caso l’obiettivo del Ministero dello Sviluppo Economico non è di valutare la qualità delle aziende, ma di incasellarle a seconda delle classi di rischio. Così facendo, si allarga ancora di più la fascia di PMI che possono usufruire del Fondo di Garanzia.

Chi ne può quindi beneficiare? Oltre alle PMI iscritte al Registro delle Imprese, ci sono anche i professionisti, di qualsiasi settore, purché iscritti ad albi professionali. Inoltre, possono presentare domanda anche consorzi e società consortili, incubatori certificati e PMI innovative. Con quest’ultima definizione, lo ricordiamo, si indicano tutte quelle piccole e medie imprese che lavorano nel campo dell’innovazione tecnologica, a prescindere da quando siano state costituite, dall’oggetto sociale e dal livello di maturazione.

"qualche numero: 80741 sono state le domande accolte, 11840 i finanziamenti erogati, 8395 gli importi garantiti".

La garanzia dello Stato copre fino all’80% del credito erogato dalla banca e per un massimo di 2,5 milioni di euro. La PMI può accedere direttamente al fondo? No, deve rivolgersi a un istituto di credito, come può essere una BCC, che concede il finanziamento. Al Fondo di Garanzia è dedicato un sito ad hoc in cui, oltre alle varie informazioni per accedere, ne viene raccontato l’andamento. Ecco qualche numero: 80741 sono state le domande accolte, 11840 i finanziamenti erogati, 8395 gli importi garantiti.

PMI artigiani

Sostenere le “Nuove imprese a tasso zero”

Si intitola “Nuove imprese a tasso zero” l’iniziativa messa in campo di recente dall’Agenzia per lo Sviluppo Invitalia, insieme ad ABI e MISE, rivolta ai giovani tra i 18 e i 35 anni e alle donne di tutta le età. Obiettivo: sostenere, tramite una dotazione finanziaria totale di circa 150 milioni di euro, chi vuole creare una micro e piccola impresa.

Nel dettaglio, sono finanziabili le iniziative che riguardano: la produzione di beni nei settori dell’industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli, la fornitura di servizi alle imprese e alle persone, il turismo e il commercio di beni e servizi. Inoltre, possono essere ammessi anche progetti che hanno una particolare rilevanza per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile, nella filiera turistico-culturale e relativi all’innovazione sociale. Come si può intuire dal titolo, il finanziamento è a tasso zero e riguarda progetti con spese fino a 1,5 milioni di euro, copre fino al 75% delle spese totali ammissibili. Cosa succede per il 25% residuo? Che l’impresa dovrà cofinanziare con risorse proprie o ricorrendo a finanziamenti bancari.

Se siete interessati, affrettatevi perché si tratta di una “misura a sportello” pertanto le domande vengono valutate in base all’ordine cronologico di arrivo.

Tra le banche aderenti, ci sono la Banca di Credito Cooperativo Ravennate e Imolese, la Cassa Rurale e Artigiana di Boves e la Banca Don Rizzo, Credito Cooperativo della Sicilia Occidentale.

 

Credito d’imposta per le PMI nelle regioni del Sud

Interessa invece le aziende del Meridione e con esattezza quelle che hanno sede in Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna il Bonus Investimenti al Sud che più che un finanziamento è un’agevolazione fiscale per le imprese (escluse quelle del settore agricolo, caccia e silvicoltura).

Si tratta di un credito d’imposta che favorisce in primis le piccole imprese – è infatti del 45% -, del 35% per le medie imprese, del 25% per le grandi. Viene erogato per acquistare beni utili per il processo produttivo dell’impresa. Quali? Macchinari, licenze, software, ma anche arredi e impianti, purché siano stati acquistati nel periodo che va tra l’1 marzo 2017 fino al 31 dicembre 2019. Per ottenerlo, bisogna fare domande per via telematica tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate.

 

Lazio e Marche: fondi per PMI in vari settori

Neanche le regioni stanno a guardare: è il caso del Lazio che anche per il 2018 ha rinnovato il Fondo rotativo per il piccolo credito destinato alle micro e PMI che hanno risorse finanziarie limitate, ma anche a Consorzi, Reti di Imprese e liberi professionisti.

Il fondo è suddiviso in 4 sezioni:

  • manifatturiero (sez. I)
  • tutti i settori con riserva per il commercio (sez. II)
  • tutti i settori, esclusivamente per interventi volti al risparmio energetico (sez. III)
  • interventi a valere su fondi regionali rivolti ad artigiani, società cooperative, trasporto non di linea, turismo, botteghe storiche.

In cosa consiste il finanziamento? L’importo è di minimo 10mila euro, massimo 50mila, per un minimo di 36 mesi e un massimo di 60. Previsto un preammortamento di 12 mesi in caso di finanziamento pari o superiori a 24 mesi. Il tasso di interesse è zero. Se siete interessati, non vi resta che andare sul sito www.farelazio.it.

E anche dalle Marche arrivano buone notizie. C’è tempo fino alle 13 del 30 novembre per partecipare al bando Sottomisura 19.2.6.4.B a cura del GAL Fermano Leader Scarl.

Il bando ha come obiettivo di sostenere investimenti strutturali in attività nel settori del turismo, della creatività, della cultura e dei servizi alla popolazione e alle imprese nell’ambito dei Progetti Integrati Locali, conosciuti come PIL.

Destinatari le microimprese da costituire o già costituite purché nei settori di attività non agricole. Il budget è di 200mila euro e trovate tutte le info sul sito del GAL.

Perché se è vero, come diceva Churcill, che “Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale, è il coraggio di continuare che conta”, farlo con un maggiore sostegno economico può aiutare a individuare la strada giusta.

 

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