Quando il “micro” finanza le idee

Sfiorano i 30 milioni di euro i finanziamenti di microcredito erogati dalle BCC negli ultimi 3 anni. Tre le convenzioni stipulate da Federcasse per l’erogazione dei servizi ausiliari previsti dalla normativa.

di Claudia Gonnella e Silvia Cerlenco

 

Ammontano ad oltre 29,5 milioni di euro i finanziamenti di microcredito erogati dalle BCC negli ultimi 3 anni, garantiti dal Fondo di Garanzia Pmi, a favore di circa 1.300 nuovi imprenditori. Una quota di mercato pari al 17,3%.
Secondo i dati del rapporto della Banca del Mezzogiorno-MCC Spa, a dicembre 2017, c’è stato un tasso di crescita delle operazioni di microcredito pari al 26,1%. Un dato che colpisce se si pensa che nel 2016, lo stesso tasso – benché statisticamente poco significativo in quanto l’ammissibilità delle operazioni è iniziata dalla fine di maggio 2015 – era stato del 259%. Perché questa differenza? Il nodo, probabilmente, resta quello dell’erogazione dei servizi ausiliari.
Secondo l’art. 111, comma 1, lettera c) del TUB e l’art. 3, comma 1, del Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze 17 ottobre 2014 n. 176, le operazioni di microcredito devono infatti obbligatoriamente essere supportate da specifiche attività di assistenza e monitoraggio, sia in fase d’istruttoria che durante il periodo di rimborso.
In particolare, per il microcredito cosiddetto “produttivo” devono essere forniti almeno due dei seguenti servizi:

  1. supporto alla definizione della strategia di sviluppo del progetto finanziato e all’analisi di soluzioni per il miglioramento dello svolgimento dell’attività;
  2. formazione sulle tecniche di amministrazione dell’impresa, sotto il profilo della gestione contabile, della gestione finanziaria, della gestione del personale;
  3. formazione finalizzata all’uso delle tecnologie più avanzate per innalzare la produttività dell’attività;
  4. supporto alla definizione dei prezzi e delle strategie di vendita, con l’effettuazione di studi di mercato;
  5. supporto per la soluzione di problemi legali, fiscali e amministrativi e informazioni circa i relativi servizi disponibili sul mercato;
  6. supporto per l’individuazione e la diagnosi di eventuali criticità dell’implementazione del progetto finanziato.

Nello specifico, tali servizi possono essere forniti direttamente, ossia dallo stesso Ente che ha erogato il finanziamento, oppure tramite soggetti specializzati nella prestazione di tali attività. Nel supportare le BCC nell’analisi e selezione dei soggetti, Federcasse ha stipulato tre Convenzioni con partner qualificati, quali: l’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM), il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro (CNO-ad oggi con 244 consulenti aderenti) e il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC).

"Il microcredito è uno strumento che dà concretezza alle idee, per aiutare chi ha coraggio ma soprattutto può servire ai giovani che vogliono sfidare loro stessi e mettersi in gioco".

Inoltre, al fine di garantire la verifica qualitativa e quantitativa dei servizi effettivamente prestati anche a fini di supporto dell’attività di vigilanza esercitata in materia dalla Banca d’Italia, è stato istituito presso l’ENM, che ne cura la tenuta e l’aggiornamento, l’elenco nazionale obbligatorio degli operatori in servizi non finanziari ausiliari di assistenza e monitoraggio per il microcredito. Sono iscritti nell’elenco i soggetti che possiedono i requisiti minimi stabiliti sulla base delle linee guida redatte dall’Ente stesso, sentito il parere della Banca d’Italia. L’elenco è consultabile sul sito internet dell’Ente e conta – ad oggi – 284 tutor. L’iscrizione nell’elenco avviene di diritto per i soggetti che prestano servizi ausiliari per finanziamenti di microcredito già concessi e in via di ammortamento, fatta salva la successiva verifica del possesso dei requisiti minimi stabiliti.
Al fine di dare attuazione alle disposizioni del Decreto-legge, lo scorso 20 febbraio, la Banca d’Italia e l’ENM hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa volto a definire gli scambi informativi tra le due Parti.
Dall’ottobre 2016, per avere un quadro complessivo dell’operatività nel settore del microcredito, le banche e gli intermediari iscritti nell’albo unico ex art. 106 TUB che operano nel settore, devono poi segnalare alla Banca d’Italia informazioni aggiuntive (esempio l’esposizione lorda delle operazioni di microcredito, l’ammontare delle variazioni delle operazioni, i servizi ausiliari prestati in proprio o in outsourcing connessi con le operazioni, ecc.). Per questo motivo sono state aggiornate, rispettivamente, la Circolare n.272 Matrice dei conti e la Circolare 217 Manuale per la compilazione delle Segnalazioni di Vigilanza per gli Intermediari Finanziari, per gli Istituti di pagamento e per gli Istituti di Moneta Elettronica (IMEL), con decorrenza dal 1° gennaio 2017.

Convegno microcredito BCC Colli Albani

Convegno BCC dei Colli Albani
Microcredito: scelta di campo, opportunità di sviluppo

di Silvia Cerlenco

Del microcredito se ne è parlato lo scorso 23 aprile durante il convegno “Microcredito: scelta di campo, opportunità di sviluppo” organizzato dalla BCC dei Colli Albani in partnership con l’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM), che con lo stesso ha recentemente sottoscritto la convenzione – predisposta da Federcasse – per l’erogazione dei servizi ausiliari. Il tema del convegno evidenzia come il microcredito sia la scelta responsabile delle BCC di offrire al proprio territorio, alle proprie attività, opportunità di crescita, sviluppo e inclusione. Uno strumento per dare concretezza alle idee, per aiutare chi ha coraggio ma soprattutto può servire ai giovani che vogliono sfidare loro stessi e mettersi in gioco. Con questa finalità nel corso dell’evento è stata raccontata un’esperienza cooperativa, quella di Eco Car Wash Point, nata da un’idea sfidante – replicabile su scala nazionale – che è diventata realtà.

Dopo i saluti del Presidente della BCC Maurizio Capogrossi, un panel nutrito di relatori ha apportato preziosi contributi al dibattito. Tra i principali interventi, Claudia Benedetti, responsabile coordinamento programmi di Federcasse, che ha posto l’accento sulle origini del microcredito, all’interno della cooperazione di credito. Origini che in Italia risalgono al 1883 e si tramandano con l’articolo 2 dello Statuto delle BCC-Cr.
Marco Marcocci, Presidente Confcooperative roma, ha ricordato il ruolo della cooperazione nello stimolare nuova imprenditorialità ed occupazione con progetti che rimangano nel territorio, mentre Gino Vinaccia, responsabile dell’area credito e banche dell’Ente Nazionale per il Microcredito, ha sottolineato l’impegno necessario da parte di tutti i soggetti coinvolti per ridurre i tempi di erogazione dei finanziamenti che oggi si attestano intorno a 120/130 giorni.

Alcuni temi aperti, evidenziati dai relatori, riguardano in primis la presenza di diverse misure agevolative di politica pubblica che hanno obiettivi simili (ad esempio resto al Sud di cui si è parlato nel n. 2/2018 di “Credito Cooperativo” oppure Fondo Futuro della regione Lazio) con il rischio di “cannibalizzazione”. Per evitare ciò, si dovrà
monitorare nel lungo termine se il valore aggiunto dell’accompagnamento (e il relativo costo) si tramuti in una riduzione della rischiosità dei beneficiari. Tale aspetto sembrerebbe confermato, almeno nel breve termine, dal centro studi dell’ENM secondo il quale negli ultimi due anni solo lo 0,47% dei prestiti erogati risultata in default.
Occorre considerare poi che ci sono delle regioni quali Abruzzo, Marche e Toscana, che possono accedere al Fondo di Garanzia Pmi – che garantisce l’80% del finanziamento e consente alle banche la ponderazione zero sull’accantonamento di capitale – soltanto attraverso i Confidi. Questo richiede di trovare sul territorio un Confidi partner efficiente, con il conseguente aumento dei costi legati al servizio offerto.
Sarebbe auspicabile, invece, che le misure introdotte dalle regioni non vadano ad impattare negativamente su un’operatività come quella del microcredito. Infine, una proposta politica avanzata da Federcasse e dall’ENM è la possibilità di alzare l’importo di 25 mila euro (ora estendibile, sotto determinate circostanze, fino a 35 mila euro). Su questi aspetti si giocherà il futuro del microcredito e chi ha un ruolo di responsabilità sul territorio, come le BCC, non può prescinderne.

Eco Car Wash, l’autoimprenditorialità che premia

di Silvia Cerlenco

Un’idea innovativa, attenta all’ambiente e all’inclusione sociale è quella degli Eco Car Wash Point. Il progetto, nato nel 2014 dai Giovani Soci della ex BCC del Tuscolo e Rocca Priora (ora BCC dei Castelli Romani e del Tuscolo) costituiti nella Cooperativa Opportunità, si basa su un sistema di lavaggio green che si avvale del vapore e dell’uso di prodotti ecologici, completamente biodegradabili, senza produzione di acque reflue. Ciò lo rende particolarmente adatto ad essere istallato presso punti vendita di supermercati, ipermercati, centri commerciali o aree di lunga sosta, generando posti di lavoro flessibili rispetto alle esigenze dei giovani.
Inoltre essendo un’attività molto meccanica e semplice, si presta anche a persone con determinate disabilità.

La differenza rispetto ai competitor è nella capacità di ottimizzare il tempo (i clienti possono dedicarsi ad altro) e nella fornitura di buoni sconto e servizi aggiuntivi condivisi, di volta in volta, con il partner commerciale. Infatti, il progetto è stato già sposato da Carrefour, un operatore di fascia alta nel settore della Grande Distribuzione Organizzata e dal Gruppo Saba Italia, l’azienda specializzata nella gestione della sosta, che opera in Italia in 18 città con più di 27 mila posti auto a servizio di centri storici, centri commerciali, strutture ospedaliere, terminal bus, aeroporti e porti marittimi. Grazie a questi accordi di collaborazione, ad oggi, la Cooperativa Opportunità ha aperto due punti di eco-lavaggio a Roma e Provincia, ma tante altre aperture sono richieste in tutta Italia.

L’obiettivo più ambizioso è diffondere tale iniziativa a livello nazionale, grazie alla rete imprenditoriale, al supporto finanziario del Credito Cooperativo e al veicolo territoriale dei Giovani Soci, creando potenzialmente molti posti di lavoro, stimati in oltre 2 mila, con la formula dell’autoimprenditorialità.
Una sfida resa ancora più stimolante dal costo contenuto per l’avvio dell’attività, dalla facilità e rapidità dell’allestimento, dall’attrattività per nuove aperture che beneficiano di un accompagnamento della Cooperativa Opportunità nella fase di start-up, nonché politiche commerciali e campagne di comunicazione condivise e una stima della generazione di un margine operativo pari ad oltre 10 mila euro già dal primo anno (con una crescita del 28% in 5 anni).

 

Raccogliere le sfide
Due domande a Enrico Forti, Presidente della Cooperativa Opportunità

Qual è l’obiettivo del progetto?
Dicevano i latini “nomen omen” ovvero nel nostro nome dichiariamo il fine della Cooperativa: essere “un’opportunità di lavoro” per ragazzi che vogliono darsi una possibilità. Lavoriamo per instaurare collaborazioni con importanti operatori della Grande Distribuzione Organizzata (Carrefour, Leroy Marlin, CBRE centri commerciali) e dei parcheggi a Lunga Sosta (Gruppo Parcheggi Saba), ma poi sta ai ragazzi raccogliere la sfida di un’attività imprenditoriale a tutti gli effetti, che può dare grandi soddisfazioni. Nemmeno un anno fa abbiamo lasciato ad alcuni ragazzi la collaborazione con un operatore che ha molti concessionari a Roma, perché ci richiedeva un impegno di mezzi e persone che al momento non avevamo. Oggi quegli stessi sei ragazzi hanno un contratto per il lavaggio di 10 mila macchine l’anno.

Quali sono le prospettive future?
Aprire tanti altri punti lavaggio, tutti totalmente autonomi anche dal punto di vista gestionale. La contingenza più urgente, e anche potenzialmente la più remunerativa, è quella di trovare giovani interessati ad aprire un Punto Lavaggio nei parcheggi a lunga sosta del Gruppo Saba ad Ascoli, Assisi, Bari, Bologna, Cosenza, Milano, Perugia, Sassari, Trieste, Venezia e Verona. Il sostegno ricevuto dai nostri partner ha reso più forte e concreta la nostra esperienza. Mi riferisco, in particolare, alla collaborazione con la realtà di “Ripa dei sette soli” gestita dai frati francescani per il recupero dei ragazzi svantaggiati (immigrati ma anche italiani) che ci segnala i possibili candidati e la BCC dei Colli Albani, con i finanziamenti di microcredito.

Eco car wash

 

 

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