Un figlio. Perché? Storie di adozioni internazionali

Un passo importante in cui si apre il proprio cuore e la propria casa ad un bambino che il più delle volte ha vissuto situazioni molto difficili.

Di Barbara Chizzolini (Chizzocute)

 

Arriva un certo punto della vita in cui, quasi per tutti, nasce l’esigenza di avere un figlio.

Alcune volte è un desiderio ragionato, in cui tutto nella propria vita deve essere sistemato: casa, lavoro, organizzazione della vita. Altre volte è un impeto che arriva e non guarda in faccia a nessun piano.

Indipendentemente da come ci si arrivi è un momento che segna la vita, è quando senti che sei al punto della tua vita in cui puoi prenderti cura di qualcun altro. Smetti di essere solo “tu”.

Non è sempre tutto facile, non sempre quel sogno si concretizza facilmente. Diverse sono le strade che si pongono di fronte a chi ha difficoltà ad avere figli, molti, con percorsi e storie differenti, sfociano nell’adozione internazionale.

Un passo importante in cui si apre il proprio cuore e la propria casa ad un bambino che il più delle volte ha vissuto situazioni molto difficili. Un percorso che i genitori affrontano pieni di speranze ben consapevoli che durante il cammino potrebbero trovare delle difficoltà nella gestione di un figlio che ha una propria storia alle spalle.

"quando senti che sei al punto della tua vita in cui puoi prenderti cura di qualcun altro, smetti di essere solo tu".

C’è un bellissimo romanzo “Amata per caso” di Stefano Zecchi, il racconto commovente della storia di Malini, una bambina nata tra le aspre regioni del nord dell’india ed adottata in Italia all’età di 7 anni. In bilico perenne, una volta cresciuta, tra l’amore per i genitori adottivi e la nostalgia per quel passato fatto di ricordi sempre più vaghi ma determinata a non dimenticare le sue origini.

Tante sono le storie di adozione felice, sono quelle in cui il bambino si sente interamente e profondamente accolto, accettato ed amato nelle sue speciali qualità.

Tutti questi racconti di successi sono commoventi, ci piace sapere che quei bambini non sempre sono soli, ci piace sapere che nel mondo ci sono delle famiglie pronti ad accoglierli.

Ma i costi di un’adozione internazionale sono talvolta troppo onerosi è così si ha un primo scoglio. È difficile pensare che un bambino non possa avere una famiglia che lo ami per una questione economica. Dello stesso avviso è la BCC che ha ideato un mutuo dedicato alle famiglie che desiderano procedere con l’adozione internazionale. Si chiama Mutuo AD8 e possono fare richiesta le famiglie già in possesso del decreto di idoneità all’adozione rilasciato dal Tribunale dei Minori.

Una iniziativa che guarda al cuore delle persone e che risponde a delle necessità delle famiglie.

 

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